Perché si chiama Sayonara

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Helvetia fu il primo nome

La domanda è costante, quasi tutti i nostri ospiti, chi prima e chi dopo, ci chiede per quale ragione si chiami Hotel Sayonara.
E' una domanda ovvia, dato che solitamente in montagna non si trovano hotel con un nome così poco caratteristico. Ebbene nostro nonno inizialmente aveva chiamato l'hotel HELVETIA, come omaggio a tutti gli anni passati in Svizzera a lavorare e dove conobbe sua moglie Tina

Il cambio del nome

Effettuata la richiesta di costruzione dell'Hotel, la storia narra che un amico funzionario provinciale, gli diede il consiglio di chiamarlo Sayonara, che significa arrivederci in giapponese. All'epoca c'era il fascino dell'oriente, i signori andavano ad assistere alla Madama Butterfly di Puccini e ad Ezio l'idea piacque, così cambiò il nome da HELVETIA in Sajonara, poi corretto in Sayonara.
Se poi pensiamo che a St. Moritz, nostra nonna Tina e suo fratello Andrea al Palace Hotel dove lavoravano, erano soliti servire colei che la Madama Butterfly la interpretava divinamente, ovvero Maria Callas, il cerchio si chiude.
Dato il nome, bisognava caratterizzare l'hotel. Procedette dunque alla realizzazione della fontana con la Geisha nel giardino principale. In questo periodo si celebravano decine di matrimoni l'anno presso il nostro hotel e la fontana era lo sfondo delle foto degli sposi.
Realizzò anche il salottino giapponese, una zona con lampade e vasi orientali pregiati, tavoli con ripiani di cristallo e, vicino ai divanetti, dei pulsanti di chiamata che facevano suonare un campanellino in bar. In questo periodo gli ospiti dell'hotel erano conti e contesse, come Medolago, Veronesi e Castellani, oltre a membri dell'alta imprenditoria milanese e generali delle forze armate. Nostra madre ricorda in particolare quando, al suono della campanella nel pomeriggio, ci si prodigava per portare il thè con i pasticcini, su vassoi d'argento, ai nobili vacanzieri seduti in quel salottino.
Oggi esiste ancora ovviamente, ma è stato trasformato nell'atelier di Gloria, dove crea le sue opere. La sera si trasforma ancora e diventa l'Arte dell'Orto.
Per chi li cerca, i pulsantini per la chiamata del personale sono ancora visibili, ma disabilitati.

Il futuro

In un mondo globale, dove l'oriente non è più così lontano e tutto è diverso, regolato dall'apparenza, il nome Sayonara è diventato purtroppo anacronistico.
Alcuni ospiti ci han detto che inizialmente non erano convinti della scelta del nostro hotel per via del nome, poco accattivante. E' possibile che con la globalizzazione, gli ospiti possano pensare che i proprietari dell'Hotel Sayonara siano giapponesi, magari abili con il sushi, così di moda oggi, non sarebbe strano.
Alcuni meno esperti in lingue estere ci han chiesto se abbiamo qualcosa a che fare con la Cina anche se Sayonara è una parola giapponese.
Tutto questo ci porterà a modificare il nome dell'hotel, per questo è stato inserito Rech-Hof, perché anche mettere il cognome nell'insegna dell'hotel è stato per anni un pensiero di Ezio. Sayonara sarà sempre presente qua e la, un po' celato ma per chi vorrà trovarlo, sempre presente.

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