Passione per il GOLF

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Com'è nato tutto

Quando venne realizzato il campo da Golf di Folgaria a fine anni '80, ero solo un bambino.
Al campo pratica si tenevano dei corsi di golf gratuiti ed essendo a poche centinaia di metri dall'hotel, durante l'estate, ci andavo in bicicletta. I miei genitori erano impegnati al lavoro quindi era solo un sollievo che fossi altrove. Le palline venivano distribuite da un grosso macchinario rosso, con dei gettoni quadrati. Si appendeva il secchiello al gancio della feritoia posta in basso, si inseriva il gettone et voilà, venticinque palline pronte all'uso. Terminati i gettoni forniti per il corso, il direttore Capelli mi permetteva di continuare a tirar palline, gratuitamente, se fossi andato a raccogliermele. Al calar del sole arrivava Monia, di qualche anno più grande di me che, andando su e giù a piedi con un arnese apposito e una cesta, raccoglieva tutte le palline presenti nel prato per riporle nel grosso macchinario rosso.

Il mio maestro era Malcolm J. Harrison, scozzese che, abitando alla residenza Aurora a 70 metri dal nostro hotel, aveva fatto amicizia con nostro padre e nostro zio Mauro del ristorante alla Segheria, ne era assiduo frequentatore. Ho passato molte ore con lui in campo pratica e mi ha insegnato tutti i fondamentali del golf.
Ai tempi in televisione veniva trasmesso il cartone animato "tutti in campo con Lotti" che rafforzava ulteriormente la mia passione per questo sport perché, quello che mi veniva spiegato da Malcolm, era quello che faceva Lotti in tv. Ma non avevo i miei bastoni ed ero solo un bambino, oltre l'orario del corso, non avevo possibilità di praticare. Decisi quindi di costruirmi il mio primo bastone da golf: era fatto con il manico di una scopa e dei pezzi di legno che avevo raccattato in garage. Era molto rudimentale ma qualcosa faceva. La testa del bastone era un pezzo che potremmo definire un tetragono, ovvero un triangolo rettangolo ma tridimensionale di cui la faccia rettangolare più piccola era la base, la faccia con la superficie più grande ed inclinata era la faccia del bastone a contatto con la palla, e la parte retrostante era attaccata con delle viti al manico della scopa, che fungeva da shaft, per il grip avevo utilizzato quello arrotolato delle racchette da tennis. Il tutto aveva una manutenzione elevata.

Non potendo giocare le buche del Golf Club Folgaria, per farlo era necessaria l'iscrizione al circolo, ovviai al problema costruendomi un campo da golf personale. Quando tagliavano l'erba dei prati attorno all'hotel, scavavo una piccola buca e ci mettevo un bicchiere di quelli larghi da whisky, bene a sfioro, quella ovviamente era la buca dove doveva finire la pallina. Per la bandierina che segnalava la posizione della buca, piantavo un ramo o un bastone piuttosto lungo con un nastro legato alla sommità.
La buca n.1 partiva da dietro l'hotel e andava verso quello che oggi è il Maso Engher, la buca n.2 era parallela di ritorno, la n.3 andava verso la residenza Aurora con bandiera sotto i larici e la buca n.4 tornava vicino alla partenza della buca .1. Il mio campo personale era bellissimo, con ben 4 buche, par 15, quindi servivano 15 colpi per completarlo regolarmente. Penso di non aver mai fatto il giro in par anche se il campo lo conoscevo benissimo. Nostra nonna Tina, forse impietosita dall'attrezzatura di fortuna del nipote, andò al negozio Moda Sport di Costa e mi comprò il primo pitching wedge, che ancora possiedo. In realtà possiedo tutti i bastoni che mia nonna mi comprò, un po' alla volta. Dopo il pitch venne il ferro 8, il ferro 5 e il ferro 3. Con l'aumentare della distanza arrivò il legno 5 e il driver, fatto proprio di legno. Il putt fu l'ultimo. Avendo il minigolf in hotel, il putt era preso in prestito da lì, anche se di forma leggermente diversa andava più che bene. Oggi tutti quei bastoni sono nella sala del simulatore, nella piccola sacca di tela rossa della Dunlop.
La sacca di tela rossa della Dunlop mi venne regalata perché, fino a quel momento, la sacca per i bastoni era un'altra mia creazione: un sacco nero dell'immondizia con una corda e del cartone per dare un po' di forma circolare all'ingresso dei bastoni. Andavo proprio fiero della mia sacca nera fatta col sacco nero dell'immondizia, fino a quel momento avevo dovuto portare tutto in mano e in tasca. Quando si è bambini è sempre tutto bello.
Crescendo, ho potuto regalarmi un'attrezzatura più adeguata alla mia struttura da adulto, che tra l'altro è sempre la stessa da vent'anni, l'attrezzatura intendo. Ferri in acciaio forgiato è dura romperli.
Il golf mi ha sempre accompagnato da allora e mi ha insegnato molto, che io sappia è l'unico sport in cui ti devi dare le penalità da solo, giochi contro te stesso, come uno specchio. Quindi se imbrogli, è quello che sei.
Oggi è cambiato molto e non è vero che sia uno sport costoso. Lo è se si vuole che lo sia. Invito tutti a provarlo perché nulla è come il golf. Per impararlo però, serve molta forza di volontà perché è estremamente complesso, sia tecnicamente che mentalmente.

Andrea Rech vincitore trofeo del presidente 2013

Per gli appassionati

Abbiamo diverse soluzioni per chi, come noi, ama questo sport. Sia per chi frequenta il golf nei weekend per competere che per chi intende passare più giorni, durante la settimana, godendosi lo splendido Golf Club di Folgaria quando è meno affollato. I mesi autunnali sono i migliori, il nostro campo è aperto fino al 31 ottobre.
Appassionati golfisti da decenni, cerchiamo di offrire ai giocatori un'esperienza immersiva non solo in campo, ma anche in hotel.
Abbiamo Suites con tema golfistico, affreschi di Gloria che richiamano i links scozzesi ed altre con il golf futurista in stile Depero, artista futurista Roveretano che Gloria ha imitato nella sua arte.
Offriamo soggiorni con greenfee incluso nel prezzo, puoi prenotare direttamente l'esperienza Golf qui di seguito


  • Simulatore di golf

    Il nostro Hotel mette a disposizione un simulatore di golf molto accurato. Abbiamo ricreato personalmente il Campo da Golf di Folgaria utilizzando i file LiDar, con un errore minimo il campo è riprodotto fedelmente in ogni sua parte. Con questo simulatore è possibile colpire la palla, scagliarla contro un telo apposito sul quale ne vengono riprodotti gli effetti in un ambiente virtuale tramite un proiettore HD, si possono giocare le buche del campo sfidando altri ospiti oppure sfruttare il campo pratica. Selezionato il bastone, il sensore ne rileva la velocità, la direzione e l'angolo d'impatto; allo stesso modo per la pallina rileva velocità, effetto e direzione.


    Con il simulatore di golf, è possibile sfidare i propri amici la sera o quando non è possibile giocare in campo. Oltre ad avere i dati di come si colpisce la palla nel campo pratica virtuale, è possibile giocare su tutti i campi del mondo, da quelli reali più famosi come St. Andrews, Pebble Beach, TPC Scottsdale ai più fantasiosi, ed ovviamente su quello di Folgaria realizzato da noi in maniera perfetta.

    Due giocatori sul campo digitale di Folgaria

    Se può interessarti, abbiamo scritto un articolo su come è stato costruito il simulatore e come abbiamo fatto a realizzare il campo di Folgaria

  • Golf Club Folgaria

    Siamo a 500 metri dal Golf Club di Folgaria. Le prime 9 buche vennero realizzate da una lungimirante amministrazione comunale che predispose già l'ampliamento a 18 buche, completato nel 2014. Campo par 72 tra sali e scendi in una splendida cornice panoramica, le nuove buche sopraelevate sono particolarmente suggestive. Un piccolo shop in club house vi permetterà di acquistare abbigliamento tecnico e piccoli accessori. Golf cart prenotabili, consigliati se non ci si sente in forma e si è sprovvisti di carrello.

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